Undici studenti e dottorandi dell’Università di Trento sono stati selezionati per partecipare all’ESA Academy Experiments Programme: un’iniziativa dell’Agenzia Spaziale Europea che sostiene le attività in ambito space economy promosse dalle università degli Stati membri. Tale programma, inoltre, si svolge in parallelo all’esperienza accademica, fattore che permette agli studenti di imparare a sviluppare le loro idee anche mediante un confronto diretto con i professionisti dell’ESA.
Quello dell’Università di Trento è l’unico progetto italiano tra i sette che hanno superato l’ultima selezione dell’ESA ad essersi aggiudicato tale successo e il suo obiettivo sarà quello di portare in orbita un potente rivelatore di particelle chiamato Sparkle. Attualmente, si stima che il decollo dell’esperimento avvenga entro il 2025 a bordo di uno Space Rider che graviterà a 400 km dalla Terra per circa due mesi per poi tornare indietro. “È la prima volta che questa navicella innovativa viene messa a disposizione da ESA per il programma Academy”, ha commentato Veronica Vilona, ingegnera aerospaziale e research manager del gruppo di Astroparticelle al Tifpa-Trento Institute for Fundamental Physics and Applications dell’INFN, oltre che referente tecnico per le ragazze e i ragazzi. “Il fatto di assistere allo sviluppo di tutte le fasi di una missione spaziale – dal suo concepimento al lancio, alle misurazioni in orbita e persino il rientro – è una straordinaria opportunità per chi fa ricerca. Un’esperienza unica nel suo genere. Solitamente, infatti, soprattutto per le ragazze e i ragazzi, capita di vedere solo un pezzetto dei progetti più grandi”, ha aggiunto la Dottoressa.
In attesa della partenza, gli studenti dell’Università di Trento avranno l’opportunità di lavorare a contatto con il personale dell’ESA per veder attuate le loro idee e, una volta che il veicolo sarà rientrato in orbita, potranno studiare i dati raccolti. “Il lavoro fianco a fianco con gli ingegneri ESA e la possibilità di usare le facilities di ESA sono cose che solitamente ai loro coetanei non sono possibili. Ed è significativo che questa opportunità venga proprio qui, dal Trentino. Significa che è stata riconosciuta la bontà e la competitività del progetto scientifico presentato dal team. Ma questo per noi è anche un segnale di come la scuola di Trento sia ormai in grado di interessare e formare in breve tempo i giovani protagonisti dello spazio di domani”, ha concluso Roberto Iuppa, professore del Dipartimento di fisica dell’UniTrento e fisico all’Tifpa Institute.