Nell’ambito di Horizon Europe, il programma quadro dell’Unione europea per la ricerca e l’innovazione, un team di astronomi provenienti da quattro paesi europei (Italia, Francia, Regno Unito e Portogallo) ha sviluppato ELSA, acronimo di Euclid Legacy Science Advanced analysis, uno strumento che utilizza l’intelligenza artificiale per estrarre le preziose informazioni nascoste tra la mole di dati prodotti da Euclid, il nuovo telescopio spaziale dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).
Lanciato in orbita nel 2023, ma attivo ufficialmente dall’inizio di quest’anno, Euclid ha iniziato ad indagare l’universo alla ricerca della materia oscura con l’obiettivo di mappare più di un terzo del cielo in sei anni e produrrà un enorme archivio di immagini e spettri.
Tuttavia, per evitare di essere sommersi dalla valanga di dati raccolti da Euclid sulla formazione e l’evoluzione delle galassie nel corso della storia dell’universo e renderli fruibili alla comunità astronomica, i ricercatori si affideranno ad ELSA, basandosi sul cluster di calcolo ad alte prestazioni presso l’Open Physics Hub dell’Università di Bologna, grazie al nuovo hardware informatico acquisito per l’occasione.
“Tutti i dati di Euclid verranno resi disponibili nello European Open Science Cloud attraverso gli strumenti dell’Osservatorio Virtuale, come ad esempio Esa Sky: le early release observations di Euclid sono già disponibili”, sostiene Stephen Serjeant, co-responsabile del gruppo di lavoro ELSA su citizen science. “Il nostro piano è quello di essere inclusivi e invitare volontari a esaminare con noi i dati di Euclid e aiutarci nell’addestramento degli algoritmi di machine learning per individuare tesori rari.
