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Green Mobility, uno studio dell’Università di Catania propone una nuova metodologia di analisi del rischio incidenti per aumentare la sicurezza dei pedoni

La pandemia ha modificato le abitudini di mobilità dei cittadini che, oltre ad essersi spostati di meno, hanno iniziato a privilegiare modalità di spostamento individuali che garantiscono una sicurezza più elevata e un maggiore distanziamento. Negli ultimi due anni, infatti, le nostre città si sono popolate sempre di più di biciclette, monopattini e veicoli elettrici di vario tipo.

Per rispondere alle nuove esigenze poste dalla cosiddetta Green Mobility è indispensabile una revisione dei requisiti di funzionalità e di sicurezza delle reti stradali che deve tradursi necessariamente nella programmazione di una nuova “normalità urbana”. Per realizzare concretamente i nuovi modelli organizzativi delle città, come quello denominato “15 minutes City” o “Soft City” basato sull’idea che tutti i servizi a disposizione dei cittadini possano essere raggiunti entro una distanza massima di 15 minuti, a piedi, in bicicletta o in monopattino, bisogna aumentare il livello di sicurezza delle infrastrutture viarie, soprattutto in corrispondenza delle intersezioni della rete stradale e dei punti nevralgici come gli attraversamenti pedonali e ciclabili.

In questo contesto si inserisce uno studio svolto presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Catania nell’ambito delle attività del progetto di ricerca denominato “START-GREEN – Sicurezza delle inTersezioni strAdali uRbane per la mobiliTà GREEN” finanziato dal PON Ricerca e Innovazione 2014-2020 nell’ambito dell’Azione IV.6 “Istruzione e ricerca per il recupero – REACT-EU” dedicata ai contratti di ricerca su tematiche greeen.

Gli autori dello studio propongono una metodologia di analisi del rischio di incidente pedonale che, grazie al supporto delle tecniche dei conflitti di traffico ormai consolidate a livello internazionale, potrà essere utile per valutare preventivamente i livelli di pericolosità insiti nelle zone di influenza pedonale e, conseguentemente, orientare le amministrazioni verso le corrette strategie di intervento finalizzate a migliorarne la sicurezza.

Ad esempio per valutare il rischio di incidente per un pedone in attraversamento, si devono considerare:

  • la probabilità che l’attraversamento della strada da parte di un pedone possa dar luogo a una interazione con i veicoli in marcia sulla carreggiata;
  • la magnitudo del danno associata alle possibili interazioni veicolo/pedone.

Per valutare le interazioni veicolo/pedone, si fa riferimento a un’area ampia che si estende per circa 10 metri oltre l’attraversamento pedonale.

Per studiare situazioni di deflusso pedonale caratterizzate sia da un cospicuo numero di utenti, sia in condizioni di traffico pedonale medio/basso è stata condotta un’indagine sperimentale su sei attraversamenti pedonali: tre ubicati nel centro storico della città di Catania e altri tre nel comune di Paternò, distante dal Capoluogo circa 18 km. I rilievi sono stati eseguiti acquisendo filmati attraverso una serie di videocamere installate su alti edifici attigui agli attraversamenti pedonali. Per ogni attraversamento, il rilevamento delle condizioni di traffico è stato eseguito per quattro ore, due di punta e due di morbida in diversi giorni della settimana. I filmati acquisiti sono stati successivamente analizzati mediante il software T-Analyst, di dominio pubblico e sviluppato presso l’Università svedese di Lund, in grado di consentire in maniera semi-automatizzata il calcolo di tutti i parametri necessari per l’analisi del rischio.

La conclusione a cui è giunto lo studio sottolinea quanto la conoscenza del livello di rischio di incidente pedonale sia fondamentale per le Amministrazioni Locali che devono programmare razionalmente l’impiego del budget a disposizione e potrebbero farlo in relazione alle priorità di intervento che emergono dall’applicazione della metodologia proposta che, anche grazie all’impiego degli indicatori surrogati di sicurezza, permette di stimare il livello di rischio caratteristico dei siti in cui sono presenti attraversamenti pedonali.

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