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Il futuro dell’intelligenza artificiale passa dal partenariato Fair

Dar vita a un grande ecosistema italiano dell’intelligenza artificiale è il compito del partenariato esteso Future Ai Research (Fair), recentemente inaugurato a Pisa presso la sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). L’iniziativa è finanziata con oltre 114 milioni di euro dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) nell’ambito della missione 4 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Come ha spiegato Marco Conti, presidente del comitato tecnico-scientifico di Fair, l’obiettivo è quello “di rendere l’Italia un hub a livello globale di ricerca e innovazione, per sviluppare un’intelligenza artificiale incentrata sull’uomo, affidabile e sostenibile, di crescere nuovi talenti in questo settore di ricerca e contribuire a trattenerli in Italia”.

Attualmente sono 350 gli scienziati coinvolti, provenienti dai 25 partner aderenti al progetto, di cui:

  • 4 centri di ricerca, ossia la Fondazione Bruno Kessler, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), oltre al CNR;
  • 14 atenei, quali il Politecnico di Milano, il Politecnico di Torino, l’Università Sapienza, la Scuola Normale Superiore, la SISSA, l’Università Bocconi, l’Università Campus Biomedico di Roma, l’Università della Calabria, l’Università di Bari, l’Università di Bologna, l’Università di Catania, l’Università di Napoli “Federico II”, l’Università di Pisa, l’Università di Trento;
  • 7 aziende, in particolare Bracco, Deloitte, Expert.ai, Intesa Sanpaolo, Leonardo, Lutech, STMicroelectronics.

A questo primo, nutrito gruppo di partecipanti si aggiungeranno altri 150 ricercatori a tempo determinato e 100 dottorandi che saranno assunti in tutto il territorio nazionale. Anche per le imprese la rete è destinata ad ampliarsi: sono infatti già più di 100 quelle che hanno espresso il loro interesse ad aderire all’ecosistema Fair, tra cui 20 startup. Su questo fronte, si stima che entro i primi 18 mesi saranno coinvolte circa 300 aziende, per superare le 600 dopo tre anni, a fine progetto. Tra le pubbliche amministrazioni, infine, hanno manifestato l’interesse a partecipare, tra le altre, la Regione Toscana, la Regione Puglia, l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, la Consob, la Sogei e l’Istituto Superiore di Sanità.

La struttura organizzativa è quella di una rete diffusa, articolata in un “hub” – ossia un’entità legale incaricata della gestione di tutto il partenariato – e dieci “spoke”, soggetti che coordinano le attività di ricerca. Il nodo centrale è costituito dalla fondazione Fair, con sede a Pisa, presso l’Area della Ricerca del CNR, mentre quelli periferici, divisi per aree tematiche, sono distribuiti nelle diverse regioni italiane: cinque al Nord – Torino, Milano, Trento, Genova e Bologna – due al Centro – Pisa e Roma – e tre al Sud – Bari, Cosenza e Napoli.

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