Una ricerca senza precedenti per gli studi di paleoclimatologia permetterà di riavvolgere il nastro della storia climatica terrestre fino a 1 milione e mezzo di anni fa, mediante l’estrazione del nucleo di ghiaccio più antico della crosta terrestre dalle profondità della calotta antartica. L’obiettivo è al centro del progetto di ricerca internazionale Beyond Epica Oldest Ice, finanziato con 11 milioni di euro dalla Commissione europea e coordinato dall’Italia attraverso l’Istituto di Scienze Polari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISP).
Il progetto di ricerca Beyond Epica Oldest Ice sarà portato avanti mediante una campagna di carotaggio da effettuare nel sito antartico di Little Dome C, a circa 40 Km dalla base italo-francese Concordia e a oltre mille chilometri dalla costa: uno dei luoghi più estremi del pianeta, in cui le temperature medie si attestano sui -35°C di media durante l’estate antartica, per raggiungere i -80°C durante il gelido inverno australe. Qui il team di ricerca internazionale effettuerà l’estrazione della “carota” di ghiaccio a una velocità media di perforazione tale da consentire di raggiungere i 170 metri di profondità alla settimana.
Le attività di Beyond Epica Oldest Ice beneficeranno della sinergia con le ricerche svolte nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, coordinato dal CNR per le attività scientifiche e dall’ENEA per l’attuazione operativa delle spedizioni. Beyond Epica Oldest Ice costituisce l’evoluzione di EPICA-European Project for Ice Coring in Antarctica, il progetto di ricerca a partecipazione italiana che ha permesso di ricostruire la composizione dell’atmosfera e le temperature fino a 800 mila anni fa attraverso l’estrazione di una carota di ghiaccio dalla calotta antartica di oltre 3 mila metri di lunghezza.
“Con il precedente progetto EPICA-European Project for Ice Coring in Antarctica, terminato nel 2008, siamo riusciti ad analizzare una carota di ghiaccio di 800 mila anni. Ora, come in una macchina del tempo, ci spingiamo a esplorare oltre: infatti se vogliamo mettere in una prospettiva corretta quello che stiamo sperimentando oggi con il cambiamento climatico e prendere delle misure di mitigazione per fronteggiare il cambiamento, dobbiamo necessariamente guardare molto più indietro ed è quello che stiamo per fare qui in Antartide con l’avvio di Beyond Epica”, ha affermato Carlo Barbante, direttore del CNR-ISP e coordinatore del progetto.
Lo studio del ghiaccio profondo permetterà di ottenere dati preziosi sui trend climatici nel corso dei millenni. Attraverso lo studio del ghiaccio, ad esempio, i ricercatori potranno stabilire le quantità dei vari gas serra presenti nell’atmosfera, come metano e anidride carbonica, nel corso delle varie ere, mettendole in relazione all’evoluzione delle temperature e rispondendo a importanti interrogativi scientifici.
“Riteniamo che questa carota di ghiaccio ci possa fornire informazioni sul clima passato e sui gas serra presenti durante la transizione del Medio Pleistocene (Mid-Pleistocene Transition o MPT), avvenuta tra 900.000 e 1,2 milioni di anni fa. Durante questa transizione la periodicità climatica tra le ere glaciali è passata da 41.000 a 100.000 anni; perché questo sia avvenuto è il mistero che ci proponiamo di risolvere”, ha concluso Barbante.
Fonte: CNR