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Infrastrutture di ricerca: al via il progetto MEET per il monitoraggio e l’osservazione della Terra

Con un evento di lancio che si è svolto presso la sede dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha preso avvio il progetto MEET Monitoring Earth’s Evolution and Tectonics dedicato allo studio dell’evoluzione tettonica.

Finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) nell’ambito della Componente 2- “Dalla ricerca all’impresa” della Missione 4 “Istruzione e Ricerca” del Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il progetto nasce nell’ambito dello European Plate Observing System (EPOS) di cui l’INGV è capofila e punta al miglioramento e all’implementazione delle reti scientifiche dedicate al monitoraggio e all’osservazione della Terra e dallo spazio.

Coordinato dall’INGV, MEET coinvolge anche il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS), l’Università degli Studi di Napoli Federico II di Napoli, l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, l’Università degli Studi Roma Tre, l’Università degli Studi di Genova e l’Università degli Studi di Trieste.

L’obiettivo generale del progetto è innovare il sistema di osservazione multidisciplinare italiano per fornire un’infrastruttura di ricerca completamente aperta alla comunità scientifica.

MEET contribuirà alla comprensione dei rischi naturali utili per applicare efficaci azioni di mitigazione volte a migliorare la nostra resilienza.

Con un budget complessivo di 43 milioni di euro saranno finanziati quattro principali finalità:

  • l’aggiornamento tecnologico delle grandi reti di osservazione e dei laboratori scientifici;
  • lo sviluppo di due Osservatori naturali: l’Osservatorio di Pizzi Deneri sull’Etna e Sos Enattos in Sardegna;
  • le nuove attivazioni di strumentazione scientifica nell’area dello Stretto di Messina, in Irpinia e nell’area dello Jonio meridionale;
  • l’implementazione di piattaforme informatiche innovative di servizi per la scienza e la società che permetteranno di mettere in condivisione con tutta la comunità scientifica internazionale, nel Portale Italiano per le Scienze della Terra, le nuove risorse, i dati raccolti e i prodotti della ricerca secondo principi codificati a livello europeo, come Open Access e FAIR (Findable Accessible Interoperable Reusable).

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