Dall’8 al 29 novembre 2022 è possibile inviare proposte di ricerca e alta formazione nell’ambito del Progetto di rilevante interesse internazionale Legacy Expo 2020 Dubai. È quanto riporta il Ministero dell’Università e della Ricerca, nel segnalare il bando che dà attuazione al Decreto Interministeriale 937 del 4 agosto 2022.
Il Progetto – presentato nel corso dell’ultima edizione di Expo a Dubai – intende contribuire al conseguimento degli obiettivi di internazionalizzazione della ricerca fissati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nell’ambito della missione 4 “Istruzione e ricerca”, componente 2 “Dalla ricerca all’impresa”, al fine di potenziare le competenze di supporto all’innovazione e di costruire percorsi ibridi, interdisciplinari e interculturali, e nuovi profili professionali su ambiti di rilevante interesse strategico. Le risorse complessive disponibili sono pari a 7 milioni di euro, di cui 2 milioni saranno stanziati per ciascuno degli anni 2022 e 2023 e 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026.
Il bando prevede tre linee di intervento, dedicate alla realizzazione di altrettante strutture per l’avvio e il primo sviluppo dei progetti di ricerca e alta formazione nella regione mediorientale, quali eredità della partecipazione italiana a Expo 2020 Dubai, ossia:
- il Campus Arabo-Mediterraneo;
- il Centro di ricerca e alta formazione per la digitalizzazione e per la ricostruzione dei beni culturali e per la produzione artistica e culturale legata all’intelligenza artificiale ed alle nuove tecnologie;
- il Campus di ricerca ed alta formazione sulla trasformazione del cibo.
Le candidature possono essere presentate da Istituzioni dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (AFAM), da Università ed Istituzioni universitarie italiane – statali e non statali –, da Enti pubblici di ricerca vigilati dal MUR, da Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) pubblici e privati, nonché dall’Istituto Superiore di Sanità ed Istituti zooprofilattici sperimentali (IZS) e dall’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale.