L’Università di Trieste, con il coordinamento del Centro Cardiologico Monzino IRCCS, ha avviato un nuovo progetto internazionale, volto a sviluppare una terapia capace di rigenerare il cuore di un paziente che abbia avuto un infarto del miocardio. In dettaglio, il progetto RESCUE – Bridging the gap between cardiac regeneration and revascularization punta a creare un nuovo tessuto e nuovi vasi sanguigni per riportare il muscolo cardiaco alla sua piena funzionalità.
Con un finanziamento di 1,5 milioni di euro – dei quali oltre 600 mila sono destinati all’Italia, attraverso il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) e il Ministero della Salute – il progetto è promosso dalla partnership Ue ERA4Health che sostiene la collaborazione tra diversi enti di ricerca europei e internazionali in aree prioritarie nel settore della salute, favorendo lo sviluppo di innovazioni terapeutiche.
Serena Zacchigna, Professoressa di biologia molecolare presso il Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute (DSM) dell’UniTS e Direttrice del laboratorio di biologia cardiovascolare dell’ICGEB (International Centre For Genetic Engineering And Biotechnology), ha spiegato che il progetto RESCUE punta a “colmare la lacuna tra rigenerazione cardiaca e rivascolarizzazione: vogliamo, infatti, sviluppare un nuovo farmaco biologico, che contenga due principi attivi – e in particolare due molecole di RNA – in grado di rigenerare il cuore e simultaneamente promuovere la vascolarizzazione del tessuto rigenerato”.
Coinvolti nel progetto anche il Centro Nazionale per la Ricerca Cardiovascolare (CNIC) di Madrid, l’Università olandese di Utrecht, l’Università Lokman Hekim di Ankara, l’Accademia Slovacca delle Scienze e l’associazione di pazienti PLN Foundation, incaricata di educare e sensibilizzare pazienti e caregiver sulle nuove terapie a RNA.