Si è concluso con la redazione di una bozza definitiva di Accordo il processo di co-creazione a supporto del cambiamento nelle pratiche di valutazione dei ricercatori e delle organizzazioni, volto a massimizzare la qualità e l’impatto della ricerca.
Protagoniste di questo sforzo comune – avviato nel gennaio 2022 a livello europeo – sono 350 organizzazioni pubbliche e privatedi 40 Paesi diversi, quotidianamente impegnate nel sostegno alla ricerca, che hanno dato vita a una vera e propria Coalizione per poter lavorare in modo efficace. Il nostro Paese partecipa all’iniziativa con 23 organizzazioni italiane, tra università, centri di ricerca e fondazioni.
L’Accordo comprende i principi, gli impegni e il calendario delle riforme e stabilisce i principi della Coalizione. In particolare, il movimento di riforma sostenuto dall’Accordo offre una piattaforma per lo sviluppo di nuovi criteri, metodi e strumenti di valutazione e per la riflessione critica, lo scambio di buone pratiche e l’apprendimento reciproco, nel pieno rispetto dell’autonomia dei soggetti partecipanti. Con il supporto della Coalizione, le organizzazioni decideranno quali passi intraprendere per attuare gli impegni in linea con i propri obiettivi strategici.
La raccolta delle firme per l’Accordo sarà aperta il 28 settembre, in occasione degli European Research and Innovation Days 2022, durante una sessione plenaria sulla riforma della valutazione della ricerca. L’Assemblea costitutiva, ossia la prima riunione dell’Assemblea generale della Coalizione dei firmatari, è prevista per la fine dell’autunno 2022.
I firmatari si impegneranno a perseguire una visione comune centrata sull’idea chela valutazione della ricerca, dei ricercatori e delle organizzazioni di ricerca debba riconoscere i diversi risultati, le pratiche e le attività che massimizzano la qualità e l’impatto della ricerca. Ciò richiede che la valutazione si basi principalmente su un giudizio qualitativo, per il quale la peer review è centrale, accompagnato da un uso responsabile degli indicatori quantitativi.
Fonte: Commissione Europea