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Ricerca e transizione digitale, l’Università di Pisa amplia il proprio Green Data Center 

Lo scorso 16 aprile, il Green Data Center dell’Università di Pisa ha visto l’inaugurazione di una nuova sala che metterà a disposizione dell’Ateneo 38 rack aggiuntivi che, sommati ai 66 già presenti nella struttura, porta a 104 il loro totale. Questi numeri rendono il Data Center dell’Ateneo pisano il più grande d’Italia nonché l’unico ad aver ottenuto la classificazione “A” da parte di AgID

L’Università di Pisa aspira ad una posizione di avanguardia nello sviluppo dei processi di digitalizzazione, necessari per affrontare al meglio le nuove sfide sulla formazione, sulla ricerca e sul trasferimento tecnologico. In questo, l’investimento fatto nel Green Data Center di Ateneo è per noi strategico. L’ampliamento di questa struttura, infatti, ci permette di compiere un salto di qualità in progetti competitivi di elevato livello e in contesti di frontiera, come il 5G, l’Intelligenza Artificiale, il quantum computing o il tema dell’high performance computing nel contesto del Centro Nazionale finanziato nel PNRR”, ha commentato il Rettore, Riccardo Zucchi

L’espansione del Green Data Center permetterà di incrementare notevolmente la potenza di calcolo a disposizione della ricerca scientifica di UniPi generando ricadute positive anche sul territorio con una forte attenzione per la sostenibilità ambientale.
Studi recenti mostrano come i data center aiutano alla crescita del territorio e del suo PIL. È importante che queste infrastrutture siano presenti ed aiutino non solo la didattica e la ricerca dell’Università, ma anche a sviluppare il territorio attraverso la disponibilità di infrastrutture innovative e collaborazioni. Va infine sottolineato che i data center stanno anche diventando i motori dell’intelligenza artificiale e sono stati battezzati anche AI Factories”, ha aggiunto Antonio Cisternino, Presidente del Sistema Informatico d’Ateneo. 

Per rendere tale Data Center, già all’avanguardia in Europa, ancor più sostenibile si è investito anche sull’adozione di sistemi di calcolo ultima generazione, come il Lenovo Neptune che garantisce un abbattimento fino al 40% dei consumi di energia senza dover sacrificare le prestazioni. Potenziata, infine, anche la connettività interna ed esterna ad alta velocità ed elevata affidabilità della struttura. “Grazie all’attivazione di un secondo nodo di collegamento alla rete nazionale a banda ultra-larga di nuova generazione (GARR-T), dedicata alla comunità dell’istruzione e della ricerca, la potenza di calcolo scientifico del nostro Green Data Center di Ateneo è aumentata enormemente. Oggi, infatti, questa struttura può contare su una connettività interna a 200 Gbit/sec e una esterna da 100 Gbit/sec che consente di sfruttare appieno le sue potenzialità in termini di accesso ai sistemi di High Performance Computing e Artificial Intellegence e di erogabilità in base alle necessità di ogni progetto; senza dimenticare la doverosa attenzione alla protezione dei dati e dei risultati della ricerca“, ha concluso Stefano Suin, dirigente della Direzione Infrastrutture Digitali dell’Università di Pisa. 

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