Il Piano Mattei, progetto pilota promosso dall’Italia nel 2023 per migliorare la cooperazione e le relazioni tra Italia e Africa, rappresenta un’occasione unica per rafforzare la collaborazione didattica e la diplomazia scientifica con i Paesi africani indicati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Le relazioni accademiche fra l’Italia e l’Africa affondano le radici in una lunga storia di scambi testimoniata dai numeri. Come ricordato da Giovanna Iannantuoni, Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI), diversi atenei italiani hanno avviato con i Paesi coinvolti nel progetto 773 accordi accademici e 267 progetti nelle 7 aree strategiche del Piano (sanità, istruzione e formazione, agricoltura, acqua, energia, infrastrutture, cultura). Inoltre, 13.289 studenti provenienti da Egitto, Tunisia, Algeria, Marocco, Costa d’Avorio, Mozambico, Repubblica del Congo, Etiopia e Kenya stanno frequentando un corso di studi in Italia.
“I campi del sapere in cui le università italiane e africane potrebbero approfondire le collaborazioni sono molteplici: dall’energia rinnovabile all’intelligenza artificiale, dalle biotecnologie alla medicina, dall’agricoltura alla gestione delle acque, solo a titolo esemplificativo. Le università italiane desiderano condividere con le università africane il know-how nel campo della ricerca, del trasferimento delle conoscenze e della formazione, con l’obiettivo di sviluppare rapporti di collaborazione egualitaria e di crescita comune”, ha sottolineato la Iannantuoni durante l’audizione presso la Commissione Affari Esteri e Difesa del Senato.
Pertanto, la CRUI ha proposto:
- l’attivazione di programmi di dottorato congiunto, sfruttando le reti universitarie nell’ambito del PNRR (Centri, Partenariati estesi, Ecosistemi dell’innovazione, infrastrutture dell’innovazione). I dottorati offrono la possibilità agli studenti di trascorrere un anno presso le università italiane;
- la realizzazione, nell’ambito del life-long learning, di corsi di formazione per adulti sul capacity building, rivolti soprattutto a funzionari ed executive officer appartenenti alle classi dirigenti.
