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Spazio: ESA dà il via libera alle missioni LISA e ENVISION

Il Comitato del Programma Scientifico (SPC) dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha da poco terminato la fase di studio preliminare delle missioni LISA e EnVision. Ciò significa che a breve le due missioni, che hanno visto la partecipazione dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e dell’Università di Trento, potranno essere lanciate.

MISSIONE LISA

Dopo tre anni di revisione del progetto da parte degli ingegneri dell’ESA, LISA ha ottenuto il via libera per partire verso il 2030. Sarà il primo osservatorio spaziale per le onde gravitazionali e si occuperà di rilevare le increspature dello spazio tempo con frequenze basse, nella banda 0.1 mHz – 1 Hz, non rilevabili dagli osservatori a terra. Inoltre, LISA sarà l’unico strumento a “vedere” le onde gravitazionali provenienti dai buchi neri stellari che ruotano attorno a quelli massicci nei nuclei galattici, per sondare la geometria dello spaziotempo e testare la gravità nelle sue fondamenta. In questo modo verrà definita la storia di questi enormi buchi neri dalla loro nascita sino all’evoluzione dell’universo aiutando a dar risposta a domande fondamentali come: “Quali sono le leggi fondamentali dell’Universo?” e “Com’è evoluto l’Universo che osserviamo e di cosa è fatto?”

Il contributo italiano a LISA è fondamentale”, dice Barbara Negri, responsabile dell’Unità Volo Umano e Strumentazione Scientifica dell’ASI. “L’Università di Trento guida scientificamente il progetto, mentre l’industria italiana realizzerà i sette Gravitation Reference System (GRS) in tre anni, oltre ai precedenti modelli di sviluppo, un impegno davvero notevole. L’Italia partecipa anche allo sforzo comune del consorzio nel preparare le procedure di analisi dei dati, sfruttando le competenze dell’Università di Milano Bicocca e con il contributo dello Space Science Data Center di ASI.”

Un contributo fondamentale deriva anche dal Consorzio LISA, una grande collaborazione internazionale che unisce le risorse e le competenze di scienziati di molti paesi in tutto il mondo e che, insieme all’ESA, alle agenzie spaziali europee e alla NASA, porterà a compimento la missione LISA.

MISSIONE ENVISON

La sonda EnVision, alla quale collabora anche la NASA, partirà nel 2031 verso Venere e si occuperà di studiare il pianeta in maniera olistica. Venere, infatti, è probabilmente il meno compreso tra i pianeti terrestri del Sistema Solare, sebbene sia il pianeta più vicino alla Terra e molto simile ad essa per massa e dimensioni. 

Le misurazioni effettuate da EnVision aiuteranno a capire come mai il nostro “vicino” sia così inospitale alla vita. Per comprendere tali misteri, la missione indagherà il pianeta dal suo nucleo interno fino alla sua atmosfera fornendo importanti nuove informazioni sulla sua storia, sull’attività geologica e sul suo clima. Per consentire questa indagine, la sonda trasporterà un’ampia gamma di strumenti scientifici: potenti radar sounder sotto-superficiali e spettrometri che mapperanno la struttura della superficie e dell’atmosfera con una risoluzione fino a dieci metri. 

Anche nel caso di tale missione il contributo italiano è particolarmente rilevante. Il nostro Paese metterà a disposizione la strumentazione radar sounder sotto-superficiale necessaria per portare a compimento la missione. Lorenzo Bruzzone dell’Università di Trento ha commentando dicendo che “Le misure del radar avranno un ruolo cruciale per comprendere i processi legati all’evoluzione del pianeta fornendo informazioni fondamentali per interpretare la geologia venusiana. Tali misure permetteranno analisi dettagliate della tettonica, della stratigrafia, dei crateri sepolti e dei principali elementi connessi all’attività vulcanica. Ciò contribuirà a capire i motivi che hanno portato il nostro pianeta gemello ad avere un’evoluzione così diversa da quella terrestre, diventando un ambiente ostile alla vita”.

EnVision non sarà solo nel suo viaggio. La NASA ha infatti selezionato due nuove missioni verso Venere il cui lancio è previsto nel periodo 2028-2030: DAVINCI (Deep Atmosphere Venus Investigation of Noble gas, Chemistry, and Imaging) e VERITAS (The Venus Emissivity, Radio Science, InSAR, Topography, and Spectroscopy mission), entrambi adottati nell’ambito del programma Discovery. Queste tre missioni, che vedono anche il contributo scientifico e tecnologico dell’ASI, forniranno lo studio più completo di Venere mai realizzato.

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