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Transizione ecologica, l’Italia tra i primi cinque Paesi in Europa per tecnologie verdi

Il nostro Paese si dimostra competitivo per capacità tecnologica nell’ambito dell’economia verde, come illustrano alcuni studi condotti dal Centro Ricerche Enrico Fermi (CREF), recentemente presentati a Roma dagli scienziati Angelica Sbardella e Aurelio Patelli presso la sede del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL).

Le ricerche si sono focalizzate sugli stati membri dell’Unione Europea – allargata anche a Regno Unito, Macedonia, Montenegro, Norvegia, Svizzera, Turchia – nell’arco temporale compreso tra il 2000 e il 2016, poiché l’innovazione nel settore, negli anni precedenti, appariva ancora trascurabile, mentre i dati relativi al periodo successivo risultano inutilizzabili per la loro scarsa qualità.

Gli scienziati si sono soffermati, innanzitutto, sulla capacità brevettuale dei diversi stati, evidenziando come nel 2016 il nostro Paese fosse quarto in classifica, a pari merito con la Spagna, con una quota del 4% sul totale dei brevetti verdi europei, dopo il Regno Unito – al terzo posto con il 9% – la Francia, in seconda posizione con il 17%, e la Germania, prima con un valore del 46%.

In particolare, nell’anno preso in considerazione, le prestazioni italiane si sono concentrate su quattro macro-settori chiave: riduzione dei gas serra nel comparto energetico (31%), mitigazione del cambiamento climatico nei trasporti (19%), nell’edilizia (15%) e nella produzione di beni (15%). Tra le regioni italiane, la prima per numero di invenzioni ecosostenibili è stata la Lombardia, seguita dal Piemonte, dall’Emilia-Romagna e dal Veneto.

Un altro aspetto analizzato dai ricercatori è quello relativo alla Green Technological Fitness, una misura della competitività verde e delle capacità dei sistemi di innovazione nazionali e regionali. Sotto questo profilo, sempre nel 2016 si è osservata una graduale crescita dei Paesi dell’Europa del Sud e dell’Est, mentre l’Italia è risultata quinta dopo la Germania, il Regno Unito, la Francia e l’Austria. In testa alla classifica nazionale spiccano la Lombardia e il Lazio, le quali – sia nel 2000 che nel 2016 – si sono collocate tra le prime quattro regioni europee per Green Technological Fitness.

In conclusione, le ricerche del CREF mostrano come lo sviluppo di tecnologie complesse richieda competenze e risorse utili anche per trainare l’innovazione sostenibile. Il suggerimento per i territori ancora indietro nella transizione ecologica è, dunque, quello di puntare su combinazioni di know-how che hanno maggiori probabilità di favorire la crescita verde, come nel caso dell’archiviazione digitale, dell’ingegneria meccanica e della chimica, in particolare nei settori dei cementi, delle ceramiche nonché del trattamento delle acque reflue.

Regional technological capabilities and green opportunities in Europe
The regional green potential of the European innovation system

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