Il 7 gennaio 2025 l’Osservatorio astronomico Cherenkov Telescope Array Observatory (Ctao) è diventato il 29° Consorzio Europeo per le Infrastrutture di Ricerca (ERIC), ricevendo lo status dalla Commissione Europea che in questo modo ne rafforza la missione. L’ERIC è una forma giuridica specifica prevista dall’UE che facilita la gestione di infrastrutture di ricerca europee, e include Paesi associati al Programma quadro dell’UE per la ricerca e l’innovazione e, a determinate condizioni, altri Paesi non membri dell’UE e organizzazioni intergovernative. È stato istituito con il coinvolgimento di 11 paesi internazionali, – Austria, Repubblica Ceca, European Southern Observatory (ESO), Francia, Germania, Polonia, Slovenia, Spagna e Italia. La Svizzera è Osservatore, il Giappone ha il ruolo di partner Strategico e l’Australia di Membro esterno di Terza parte. In quanto Consorzio, la costruzione e la gestione dell’Osservatorio si semplificheranno, potendo contare su un’ampia attrattività di investimenti e di capitale umano dovuti a una maggiore stabilità legale e amministrativa nelle operazioni. Il Ctao è stato riconosciuto come Punto di riferimento (“Landmark”) nella Roadmap 2018 del Forum Europeo Strategico sulle Infrastrutture di Ricerca (ESFRI) ed è stato classificato come la principale priorità tra le nuove infrastrutture da terra nella Roadmap 2022-2035 di ASTRONET, un network per il coordinamento europeo dei fondi di ricerca e delle infrastrutture.
Il Ctao potrà contare sul supporto logistico e hardware per costruire oltre 60 telescopi, distribuiti tra Spagna e Cile.
L’impatto dello status di ERIC coinvolgerà anche la dimensione relativa alle risorse umane, continuando la campagna di reclutamento per le strutture del Ctao, tra cui il Quartier Generale ospitato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) a Bologna – ente di ricerca autorizzato dal MUR – e il Centro di Gestione dei Dati Scientifici, ospitato dal Deutsches Elektronen-Synchrotron DESY a Zeuthen (Germania), fornendo in questo modo un quadro di riferimento per la distribuzione globale dei dati, accelerando il progresso verso nuove scoperte scientifiche. L’Osservatorio, infatti, si preparerà a integrare e operare software avanzato progettato per controllare i telescopi e i relativi dispositivi di supporto, nonché per gestire l’elaborazione dei dati.
Gli aspetti tecnico scientifici dell’Osservatorio. Il Ctao è dotato di un ampio intervallo di energia (20 GeV-300 TeV), che consentono di implementare quattro grandi temi di studio:
- comprendere l’origine e il ruolo delle particelle cosmiche relativistiche;
- sondare ambienti estremi, come buchi neri o stelle di neutroni;
- esplorare le frontiere della fisica, alla ricerca di materia oscura o deviazioni dalla teoria della relatività di Einstein;
- l’astronomia multi-banda e multi-messaggera nei prossimi anni per sondare gli scenari più estremi.
Per coprire l’ampio intervallo di energia, il Ctao utilizzerà tre tipi di telescopi, di dimensioni diverse:
- i Large-Sized Telescopes (LST);
- i Medium-Sized Telescopes (MST);
- gli Small-Sized Telescopes (SST).
I telescopi saranno distribuiti tra due siti:
- al Ctao-nord (Osservatorio del Roque de los Muchachos dell’Instituto de Astrofísica de Canarias, IAC, Isole Canarie, Spagna) si costruiranno i cosiddetti LST, Large Sized Telescope, e anche uno di medie dimensioni;
- al Ctao-sud (Osservatorio del Paranal dell’Osservatorio Europeo Australe, ESO, nel deserto di Atacama, Cile) i primi 5 SST, Small Sized Telescope, saranno consegnati a inizio 2026, oltre a due di medie dimensioni.
Il Ctao persegue l’impegno di essere un Osservatorio di Open science, puntando alla scienza aperta, e all’accesso pubblico ai Big Data; è supportato inoltre da Contributi Diretti (In-Kind), ovvero partecipazioni dirette non finanziarie ai progetti da parte di un gruppo internazionale di ricercatori che si occuperà dello sfruttamento scientifico dell’Osservatorio. Il Ctao ha assunto quindi la missione di facilitatore di sinergie tra partner internazionali.