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Spazio: partito il satellite Euclid, avamposto per la comprensione dell’Universo oscuro

Partito il 1 luglio scorso dalla stazione americana di Cape Canaveral, il satellite Euclid della European Space Agency (ESA) esplorerà la composizione e l’evoluzione dell’Universo oscuro – uno dei più grandi misteri del cosmo. Un compito arduo e ambizioso che lo porterà ad osservare miliardi di galassie distanti più di 10 miliardi di anni luce. 

Alla missione dell’ESA, intitolata al grande matematico e filosofo greco che ha rivoluzionato la misura dello spazio, il nostro Paese partecipa con un ruolo da protagonista attraverso il coinvolgimento di oltre duecento scienziate e scienziati italiani provenienti dai principali enti di ricerca italiani del settore tra cui l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN). Un fondamentale contributo arriva anche dalle università di Bologna, Ferrara, Genova, Milano, di Roma Tre, di Trieste, nonché alla SISSA e alla CISAS.

Il satellite dell’ESA ospita un telescopio a specchio di 1,2 metri di diametro e due strumenti scientifici, il Visible Instrument (VIS) e il Near Infrared Spectrometer Photometer (NISP). Grazie alla sua avanzata dotazione tecnologica, sarà in grado di ricavare la più grande e precisa mappa tridimensionale dell’Universo, analizzando milioni di galassie a miliardi di anni luce, in più di un terzo del cielo. Questa mappa potrà rivelare come l’Universo si sia espanso e come la sua struttura su larga scala sia evoluta nel corso della storia del cosmo, offrendo maggiori informazioni sul ruolo della gravità e la natura dell’energia oscura e della materia oscura.

“Con il lancio di Euclid si inaugura una nuova era per la cosmologia”, ha dichiarato Marco Tavani, Presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. “È sconcertante pensare come il 95% dell’Universo continui a sfuggirci, nonostante gli enormi balzi nella comprensione del cosmo realizzati negli ultimi decenni. Cos’è la misteriosa materia oscura, che tiene insieme le strutture cosmiche e supera di circa cinque volte quella visibile? E l’energia oscura, ancor più elusiva, che guida l’attuale espansione accelerata del cosmo? Sono questi gli affascinanti interrogativi che affronterà Euclid, un’incredibile missione spaziale europea, di cui l’Italia è tra i maggiori partecipanti. Al nostro Paese fa capo infatti circa un quarto di tutto l’impegno necessario per realizzare e far funzionare il satellite, nonché per sfruttare i risultati scientifici della missione”, ha concluso il Presidente dell’INAF. 

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